giovedì 18 settembre 2014

CONTRASTARE L'ATTACCO FINALE ai DIRITTI ACQUISITI dei LAVORATORI

Il governo Renzi(governo che rappresenta gli interessi di gran parte del capitale), con la complicità del delinquente Berlusconi e con la super-visione di Napolitano, sta predisponendo lo svuotamento definitivo dello Statuto dei lavoratori ed in particolare dell'art.18, cercando di far approvare un pacchetto di misure ( Jobs act ) che in realtà costituiscono provvedimenti che introdurrano maggior precarizzazione e minori tutele per il nuovo proletariato. Si sta tentando di compiere questa operazione divisoria, giustificandola col fatto che contribuirebbe a rilanciare l'economia dell'Italia e che produrrebbe nuovi posti di lavoro.
Questa è una tesi falsa e manipolatrice della realtà. Infatti risulta evidente a chi non è animato da malafede che introducendo la libertà di licenziamento e maggiore precarietà non si rilancia di certo l'economia capitalistica, nè si produrrebbe un posto di lavoro in più. Solo una diminuzione dell'orario di lavoro a parità di salario e una riforma radicale del sistema pensionistico libererebbero una certa quantità di posti di lavoro. La verità è che si sta cercando da tempo di ridisegnare, a favore del capitalismo, i rapporti di classe che si erano configurati dopo le lotte dei lavoratori di tutte le categorie negli anni '60 e '70. Contrastare questi processi, imposti dal capitalismo e dalll'Unione Europea è un compito che spetta a tutti i lavoratori precari e a tempo indeterminato, ai giovani, agli studenti, ai disoccupati e ai pensionati. La loro mobilitazione autorganizzata e unitaria è l'unica arma per battere i progetti del capitalismo italiano e internazionale e dei governi europei che lo rappresentano. L'unità di classe di tutte queste categorie sociali è l'unica risposta ai tentativi di divisione e di contrapposizione fra lavoratori "più garantiti" e quelli precari fino ai disoccupati.
Prima che questo provvedimento diventi legge occorre bloccare luoghi di lavoro e città, come già successe nel 2002 quando si impedì che l'art.18 fosse smantellato.
COSTRUIRE le CONDIZIONI per UNO SCIOPERO GENERALE fino al ritiro della proposta di legge!!!!

Milano 18 settembre 2014