sabato 18 aprile 2015

NESSUNA TREGUA AI FASCISTI! ULTIME NOTIZIE da MILANO e CREMONA!!!

AI DOMICILIARI I DUE COMPAGNI di CREMONA in CARCERE, agli altri 5 ai domiciliari concesso l'obbligo di firma!

ULTIME NOTIZIE da MILANO e CREMONA!!!

Oggi il tribunale di Milano ha rinviato a giudizio una decina di militanti di estrema destra con l'accusa di APOLOGIA di fascismo, a seguito di iniziative, manifestazioni e scritti in contrasto con le normative vigenti che mettono al bando qualsiasi forma di propaganda, manifestazione e riti che si richiamano all'ideologia fascista ( norme della Costituzione, legge Scelba e legge Mancino).
Indubbiamente si tratta di un importante risultato politico conseguente alle costanti attività militanti e di denuncia contro i rigurgiti fascisti.
Con questa decisione della magistratura si è ribadito che il  reato di apologia di fascismo è dunque applicabile e perseguibile. Per cui ricordiamo, per l'ennesima volta, al quotidiano cremonese "La Provincia" che non dovrà e non potrà più pubblicare lettere ed articoli di individui che inneggiano al fascismo, ai suoi riti e alla repubblica sociale di Salò, pena la possibilità concreta di essere denunciata sia all'Ordine dei giornalisti, sia alla Procura della Repubblica.
Ricordiamo, inoltre, che  sarà esercitato un rigoroso controllo democratico affinchè il 26 e il 28 aprile non si verifichino a CREMONA iniziative pubbliche o messe pubbliche che esaltino gli assassini fascisti e il loro capo mussolini.
Quindi ricordiamo anche al sindaco, alla questura, ai carabinieri e alla prefettura che non potranno tollerare che i fascisti possano agire impunemente, violando quelle norme che la magistratura di Milano ha applicato contro i fascisti milanesi. ALMENO IL POTERE FACCIA APPLICARE LE SUE STESSE LEGGI!!! In caso contrario altri sarebbero più che legittimati a farlo.
In questo contesto riteniamo positivo che le limitazioni alle libertà individuali dei compagni in carcere o agli arresti domiciliari siano state ridotte.
LA MOBILITAZIONE e L'AZIONE DI CONTRO INFORMAZIONE STA COMINCIANDO a dare i suoi frutti, continuiamo le nostre iniziative fino alla LIBERAZIONE completa dei nostri compagni!
PER IL 25 APRILE TUTTI LIBERI! SENZA TREGUA CONTRO I FASCISTI!

SU LA TESTA  l'altra Lombardia e per il CONTROPOTERE

Milano, 18 aprile 2015

NESSUNA TREGUA ai FASCISTI! ULTIME NOTIZIE da MILANO e CREMONA!!!

AI DOMICILIARI I DUE COMPAGNI di CREMONA in CARCERE, agli altri 5 ai domiciliari concesso l'obbligo di firma!

ULTIME NOTIZIE da MILANO e CREMONA!!!

Oggi il tribunale di Milano ha rinviato a giudizio una decina di militanti di estrema destra con l'accusa di APOLOGIA di fascismo, a seguito di iniziative, manifestazioni e scritti in contrasto con le normative vigenti che mettono al bando qualsiasi forma di propaganda, manifestazione e riti che si richiamano all'ideologia fascista ( norme della Costituzione, legge Scelba e legge Mancino).
Indubbiamente si tratta di un importante risultato politico conseguente alle costanti attività militanti e di denuncia contro i rigurgiti fascisti.
Con questa decisione della magistratura si è ribadito che il  reato di apologia di fascismo è dunque applicabile e perseguibile. Per cui ricordiamo, per l'ennesima volta, al quotidiano cremonese "La Provincia" che non dovrà e non potrà più pubblicare lettere ed articoli di individui che inneggiano al fascismo, ai suoi riti e alla repubblica sociale di Salò, pena la possibilità concreta di essere denunciata sia all'Ordine dei giornalisti, sia alla Procura della Repubblica.
Ricordiamo, inoltre, che  sarà esercitato un rigoroso controllo democratico affinchè il 26 e il 28 aprile non si verifichino a CREMONA iniziative pubbliche o messe pubbliche che esaltino gli assassini fascisti e il loro capo mussolini.
Quindi ricordiamo anche al sindaco, alla questura, ai carabinieri e alla prefettura che non potranno tollerare che i fascisti possano agire impunemente, violando quelle norme che la magistratura di Milano ha applicato contro i fascisti milanesi. ALMENO IL POTERE FACCIA APPLICARE LE SUE STESSE LEGGI!!! In caso contrario altri sarebbero più che legittimati a farlo.
In questo contesto riteniamo positivo che le limitazioni alle libertà individuali dei compagni in carcere o agli arresti domiciliari siano state ridotte.
LA MOBILITAZIONE e L'AZIONE DI CONTRO INFORMAZIONE STA COMINCIANDO a dare i suoi frutti, continuiamo le nostre iniziative fino alla LIBERAZIONE completa dei nostri compagni!
PER IL 25 APRILE TUTTI LIBERI! SENZA TREGUA CONTRO I FASCISTI!

SU LA TESTA  l'altra Lombardia e per il CONTROPOTERE

Milano, 18 aprile 2015

mercoledì 15 aprile 2015

USCITI DALLA GALERA I DUE FASCISTI accusati di TENTATO OMICIDIO! CREMONA: LIBERTA' per EMILIO e tutti I COMPAGNI ARRESTATI e IN CARCERE

GRAVE DECISIONE della magistratura cremonese: sono passati dalla galera agli arresti domiciliari entrambi i fascisti arrestati per tentato omicidio di Emilio. Intanto i due compagni arrestati per i fatti del 24 gennaio restano in carcere!
La STAMPA LOCALE a fianco dei FASCISTI!
Parallelamente a queste misure repressive praticate sostanzialmente in un un'unica direzione, il quotidiano locale sta svolgendo una grave e pericolosa campagna di stampa basata sulla falsità, menzogna e manipolazione. Domenica 12 aprile, il direttore di questo bollettino del potere e della questura ha scritto un fondo in cui sostanzialmente si attribuiscono ai militanti del Dordoni le responsabilità di quanto accaduto.
Si ignora volontariamente il fatto principale e cioé : il dato di fondo umano e politico è quello che ha visto un militante di sinistra colpito violentemente dai fascisti e ridotto in stato di coma per quasi un mese. Ma si sa che l'umanità e la sensibilità non può albergare nelle teste di servi prezzolati. Per aggiungere spazzatura a spazzatura, proprio oggi dà spazio alla conferenza stampa dei fascisti di casa Pound i quali, fra le altre menzogne, arrivano a sostenere che il compagno Emilio non era in coma dopo l'aggressione, ma sarebbe entrato in coma farmacologico dopo l'intervento dei medici! La spudoratezza e la volgarità di questi individui e di chi li sostiene non ha limiti!
Inoltre mette in un unico calderone la violenza politica e sociale con quella degli stadi e con l'episodio del tribunale di Milano, creando volutamente confusione. Per fare questa operazione di depistaggio e di costruzione di una falsa verità questo giornale usa e fa riferimento ad un filmato della questura che non dimostra un bel nulla, anzi dalle immagini non molto nitide e confuse risulta chiaro che i fascisti si spostano a gruppi verso il centro sociale e poi non si vede più nulla. (il filmato è visibile su You tube ).
NON è più ammissibile che questo giornale, che dà spazio quasi quotidianamente a lettere che fanno apologia di fascismo, continui in queste opere di falsificazione e manipolazione della realtà. Riteniamo che debba smetterla, altrimenti qualcuno potrebbe segnalare questa "attività" all'ordine dei giornalisti e alla magistratura (per apologia di fascismo, che in Italia è ancora reato).
Il caso di Cremona deve diventare un CASO NAZIONALE e coinvolgere tutti gli antifascisti! Non si deve e non si può lasciare spazio solo alle menzogne dei fascisti e alla stampa che li sostiene o li tollera, contribuendo a far passare quelli di casa POUND come dei bravi ragazzi per bene. La contro informazione deve smascherarli e denunciarne le malefatte!
In vista del 25 aprile tutti i compagni devono essere liberati e nessuna INIZIATIVA PUBBLICA di carattere fascista (come la messa per mussolini e per i repubblichini fascisti) dovrà e potrà essere tollerata.
SU LA TESTA l'altra Lombardia
Cremona, 15 aprile 2015

sabato 11 aprile 2015

INCREDIBILE MA VERO: IL COMPAGNO EMILIO E' AGLI ARRESTI DOMICILIARI

COMUNICATO STAMPA
URGENTE, da DIFFONDERE CAPILLARMENTE!!!!
5 ARRESTI DOMICILIARI di compagni del CSA DORDONI di Cremona. INCREDIBILE, ma vero, tra questi anche il compagno EMILIO, che fu ridotto in fin di vita dagli aggressori fascisti di casa Pound!
L'operazione repressiva è scattata poche ore fa e l'accusa è RISSA aggravata, con possibilità di reiterare il reato (riferimento alle prossime scadenze del 25 Aprile, con annessa vergognosa parata fascista per tentare commemorare mussolini e gli assassini della Repubblica di Salò ). Inoltre per i compagni già in carcere da 10 giorni è stata aggiunta l'aggravante della pericolosità sociale! 
Tutto ciò non solo ha dell'incredibile, ma è gravissimo politicamente e moralmente e va ad aggiungersi ad altri episodi repressivi in atto nel paese per contenere la ribellione sociale contro le politiche economiche del governo di centro-destra di Renzi e l'estendersi dei rigurgiti fascisti e razzisti.
Contemporaneamente sono stati arrestati due fascisti di casa Pound con l'accusa di tentato omicidio contro il compagno Emilio e altri fascisti siano stati denunciati.
Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai compagni arrestati e ai compagnidel Dordoni e del Kavarna che sono sotto il mirino repressivo.
Ecco i nomi dei fascisti picchiatori presunti responsabili dell'aggressione e del tentato omicidio del compagno Emilio avvenuto il 18 gennaio a Cremona . I nomi sono stati diffusi nel corso di una conferenza stampa tenuta alla questura di Cremona.

per rissa aggravata:

BASSANETTI Matteo, nato a Cremona di anni 32 (CASAPOUND)
GORINI Michael, nato a Cremona di anni 22 (CASAPOUND)
RANELLI Lorenzo, nato a Cremona di anni 27 (CASAPOUND)
RUBINI Rubens, nato a Guastalla di anni 22 (CASAPOUND)
SCANDOLARA Riccardo, nato a Cremona di anni 21(CASAPOUND)
VISIGALLI Andrea, nato a Cremona di anni 21 (CASAPOUND)
ZAFFANELLA Stefano, nato a Casalmaggiore (CR) di anni 21 (CASAPOUND)

PER TENTATO OMICIDIO

15. GALLI Gianluca, leader di CASAPOUND
16. TAGLIETTI Guido, militante di CASAPOUND
SU LA TESTA perilcontropotere
Cremona, 10 aprile 2015 

lunedì 23 febbraio 2015

COMUNICATO da DIFFONDERE! CASA POUND A CREMONA NON DEVE ESSERE RIAPERTA!

COMUNICATO da DIFFONDERE! 
CASA POUND A CREMONA NON DEVE ESSERE RIAPERTA! 

A tutti i militanti antifascisti. 

Apprendiamo che a CREMONA, ad un mese di distanza dal massacro di un nostro compagno, militante del Centro Sociale Dordoni, la sede di casa pound sta tornando, per ora, funzionante e protetta da due camionette della polizia. La cosa è molto grave, perché questa apertura costituisce una provocazione politica a tutti gli antifascisti della città e a tutti i militanti che avevano chiesto e tentato la chiusura di questo covo a cui appartengono gli aggressori del compagno Emilio. Per ora, tutto ciò accade nel silenzio più totale delle istituzioni, le stesse che in questo mese si sono stracciate le vesti perché nel corso dell'imponente manifestazione antifascista di gennaio vennero rotte alcune vetrine di banche e di qualche negozio. Le stesse che hanno deciso subito che dovrebbero essere chiusi prima possibile i due centri sociali della città, che per altro pagano regolarmente l'affitto. Le stesse che mettendo arbitrariamente sullo stesso piano fascisti ed antifascisti dichiararono che, oltre ai centri sociali, anche casa pound non era gradita in città (vedi sindaco, PD e SEL). A questo punto siamo costretti a ricordare che casa pound non solo è fonte continua di tensione ovunque cerchi di fare propaganda, ma il suo operare e la sua esistenza contrastano con tutte le normative antifasciste tuttora vigenti (a partire dalla Costituzione italiana nata dalla Resistenza antifascista e antinazista, fino ad arrivare alla legge Mancino, passando per la legge Scelba). Perciò casa pound va chiusa, o messa in condizione di non nuocere. Se le istituzioni non lo faranno si assumeranno una grave responsabilità politica. C'è il rischio che a Cremona torni alta la tensione se casa Pound rimarrà aperta. Alcuni sintomi sono preoccupanti e anche sull'unico quotidiano locale tornano ad essere pubblicate lettere di fascisti-repubblichini come se nulla fosse successo e senza che, per ora, l'ordine dei giornalisti sia ancora intervenuto. Inoltre nessuno si è ancora espresso esplicitamente contro la cerimonia di chiaro stampo fascista che questi individui vorrebbero organizzare il 26 aprile a Cremona in onore di mussolini e di farinacci.
SU LA TESTA perilcontropotere

Cremona, 22 febbraio 2015

leggi anche
Antifascismo a Cremona: nous sommes Emilio e 99posse



venerdì 20 febbraio 2015

Solidarietà al compagno Bruno Bellomonte

COMUNICATO

Esprimiamo la nostra solidarietà militante al compagno Bruno Bellomonte, ferroviere, sospeso senza stipendio dal suo incarico di capostazione a Sassari. L'accusa a Bruno è sostenuta dalle Ferrovie dello stato che lo hanno sospeso dal lavoro senza stipendio e a tempo indeterminato con il pretesto che il compagno è indagato in un altro processo politico.
Noi non ci aspettiamo nulla dalla giustizia borghese e non ci appelliamo certamente alla sua clemenza,ma quanto accade a Bruno sta oltrepassando ogni limite e ogni giustificazione legale e formale.
Basti pensare che l'ex-AD delle Ferrovie dello stato ( sig. Moretti) è indagato per la strage di Viareggio e non è mai stato sospeso!!! Non solo, il governo di Renzi lo ha promosso presidente di Finmeccanica! Quando si dice "due pesi e due misure"! Facciamo sentire la nostra solidarietà militante a Bruno e mobilitiamoci per sancire il suo reintegro al posto di lavoro Contro la giustizia di classe mobilitazione di classe!

SU LA TESTA perilcontropotere

lunedì 16 febbraio 2015

FERMARE LA GUERRA in LIBIA

APPELLO
FERMARE LA GUERRA in LIBIA e RENDERE INOFFENSIVO il ministro della difesa PINOTTI che vuole trascinare l'ITALIA in un'ennesima avventura criminale!!!



CI DOBBIAMO ORGANIZZARE per una MOBILITAZIONE ESTESA e DIFFUSA per IMPEDIRE L'invio di 5000 militari italiani in Libia.

Questa decisione folle e guerrafondaia è stata anticipata dal ministro della difesa Pinotti.
Dobbiamo CONTRASTARE questa ennesima aggressione imperialista foriera di morte e di tragedie.
Negli ultimi a
nni l'imperialismo occidentale, compresa l'Italia, ha aggredito l'IRAQ, l'AFGHANISTAN, la SIRIA, La LIBIA, l'UCRAINA ecc.
distruggendo e scacciando i legittimi governi con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti
(guerre fratricide, genocidi, morte e violenze di ogni genere), fomentate dagli imperialisti occidentali con gli alleati dei paesi arabi reazionari ( Arabia, Quatar, Emirati arabi ecc.)

GUERRA alla GUERRA!!!!

p.s. I vostri contributi saranno pubblicati sul nostro sito. Scrivete a: redazione@laltralombardia.it

domenica 8 febbraio 2015

FOIBE: LA VERITA'. CONTRO IL REVISIONISMO STORICO

In coincidenza del 10 febbraio assistiamo ad indecorose iniziative ed interventi sulla 'questione foibe' che non riflettono la verità e le documentazioni storiche, bensì manifestano posizioni strumentali e storicamente prive di ogni fondamento tipiche del revanscismo nazionalista che ha sempre ispirato i fascisti di ogni risma ed oggi lambisce ampi settori del “centro-sinistra”.

In questi anni il revisionismo (di destra e di “sinistra”) ha fatto carte false pur di deformare, falsificare e cancellare la storia. Nel nome della “pacificazione” e della costruzione di un’artificiosa “memoria condivisa” viene condotta una campagna di stravolgimento della verità storica, tesa alla sistematica assoluzione del fascismo e alla denigrazione di chi lo ha realmente combattuto - in particolare dei comunisti, i quali ebbero un ruolo fondamentale nell’antifascismo e nella Resistenza - arrivando alla vergogna di mettere sullo stesso piano nazi-fascisti ed antifascisti, repubblichini e partigiani, combattenti per la libertà ed oppressori o, peggio ancora, presentando i carnefici come vittime e martiri e i perseguitati come aggressori.

Con l’istituzione della “Giornata del Ricordo” del 10 febbraio, questa campagna ha avuto anche il suo appuntamento ufficiale in cui i cosiddetti “infoibati” vengono presentati come martiri “solo perché italiani”. Si tenta cinicamente di sfruttare il sentimento d’appartenenza nazionale per riproporre l’infame connubio tra fascismo e Italia e una visione nazionalista e sciovinista della storia e della realtà. Il tutto avallato dall'ex presidente della Repubblica Napolitano, che non solo ha straparlato di barbarie ed espansionismo slavo nel definire il movimento partigiano sul confine orientale (che, vogliamo ribadire, fu italiano, sloveno e croato), ma ha anche concesso medaglie ai familiari dei presunti “martiri dell’italianità”, tra cui, ad esempio, Vincenzo Serrentino, giustiziato dopo regolare processo in quanto criminale di guerra ricercato dalle Nazioni Unite.

Questa ri-scrittura della storia è, tra l'altro, funzionale allo sdoganamento politico e ideologico delle attuali organizzazioni fasciste e della destra radicale, che sono considerate ormai, da parte del centro-destra e non solo, come partner politici ed elettorali del tutto legittimi.
Queste formazioni sono facili strumenti da utilizzare contro i movimenti politici e sociali non omologati e non compatibili con l’attuale sistema politico, come dimostra il crescendo di azioni squadristiche sempre più gravi come quella di Cremona del gennaio scorso contro il compagno Emilio. Molto grave è il fatto che in questi giorni i prefetti e i questori di alcune città autorizzino iniziative sulle foibe promosse da organizzazioni fasciste e di estrema destra come casa Pound e Forza Nuova. Questi burocrati dello stato disattendono tutte le disposizioni legislative che impediscono attività e riti di stampo fascista.

Si ignora sistematicamente quanto la DOCUMENTAZIONE STORICA ci consegna.

Alla fine della Prima Guerra Mondiale, con il Trattato di Rapallo (1920) e poi quello di Roma (1924), l’Italia acquisì sul suo confine orientale un territorio nel quale abitavano quasi 500.000 tra sloveni e croati. Con l’avvento del fascismo iniziò un processo di assimilazione forzata: vennero progressivamente eliminate tutte le istituzioni slovene e croate, le scuole furono italianizzate, gli insegnanti licenziati o costretti ad emigrare, vennero posti limiti all’accesso degli sloveni nei pubblici impieghi, cambiati i nomi dei luoghi. Questo generò una prima ondata di sentimento anti-italiano.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1941 il regime fascista e quello nazista attaccarono e occuparono quasi tutta la Jugoslavia, lasciandosi andare a uccisioni e brutalità di ogni genere. Vennero approntati, sia nel territorio italiano che in quello jugoslavo occupato, un gran numero di campi di concentramento, nei quali oltre ai detenuti di etnia slava vennero spesso rinchiusi anche migliaia di antifascisti italiani e stranieri di varie nazionalità. Gran parte degli slavi, fra cui anche vecchi, donne e bambini, trovarono la morte per inedia, malattie, torture o soppressione fisica, come peraltro espressamente richiesto da Mussolini, che chiedeva «l’annientamento di uomini e cose».
I primi partigiani jugoslavi iniziarono la loro lotta antifascista sin dal luglio 1941. I nazifascisti tentarono inutilmente in tre riprese il loro annientamento. Il primo tentativo fu realizzato nell’ottobre 1941 e si avvalse anche di vere e proprie azioni terroristiche verso i civili (ad esempio l’eccidio nazista di 7000 abitanti di Kragujevac). Il secondo fu attuato nel marzo 1942, quando il Comando superiore armate Slovenia e Dalmazia (poi detto Supersloda) inviò a tutti i reparti la circolare 3C. Questa circolare conteneva ordini di una ferocia inaudita come, ad esempio: “Internare, a titolo protettivo, precauzionale e repressivo, individui, famiglie, categorie di individui delle città e delle campagne e, se occorre, intere popolazioni di villaggi e zone rurali; si sappia bene che eccessi di reazione, compiuti in buona fede, non verranno perseguiti. Perseguiti invece, inesorabilmente, saranno coloro che dimostreranno timidezza e ignavia”. La terza grande offensiva si svolse nell’estate 1942, sotto la direzione del generale Mario Roatta, e si concluse, come gli altri due tentativi, con grandi massacri di civili, ma senza riuscire a scalfire la forza e il coraggio dei partigiani jugoslavi, ai quali si univano molti partigiani italiani di orientamento comunista.
Si preferisce non ricordare le migliaia e migliaia di civili jugoslavi trucidati dalle truppe italiane nell’ex-Jugoslavia, occupata dal 6 aprile 1941 fino all' 8 settembre del 1943; si ignorano le migliaia di civili (donne, vecchi e bambini) morti nei campi di concentramento fascisti ad Arbe, a Gonars e in altri campi del centro-nord Italia (per ulteriori approfondimenti consulta la nostra bibliografia e filmografia ).
Si cancellano dai libri di storia e dalle commemorazioni le violenze sistematiche subite in Istria dalla popolazione locale indigena nel corso dell’occupazione fascista (distruzione di Centri culturali e di case del popolo, italianizzazione forzata dei cognomi slavi, imposizione della lingua italiana ecc...)
Si arriva a falsificare la realtà fino a moltiplicare il numero degli infoibati (fra cui moltissimi gerarchi fascisti e collaborazionisti macchiatisi di gravissimi delitti e violenze) e degli esuli, sparando cifre a casaccio e manipolando la documentazione e la ricerca storica, come hanno dimostrato con i loro studi alcuni storici e ricercatori quali Enzo Collotti, Alessandra Kersevan e Claudia Cernigoi. Ad esempio, i 500 infoibati istriani (numero documentato da recenti ricerche) diventano 4 o 5 mila e per alcuni addirittura 30.000 e così a seguire con altre foibe, come quella di Basovizza.
Non si contestualizzano mai i fatti, quasi che le “foibe” fossero un dato impazzito della realtà da usare per la bieca propaganda politica. Perché si vuole speculare sul sangue, sul dolore e sulle vittime di una guerra la cui totale responsabilità ricade sui nazi-fascisti aggressori?
In realtà si tenta di sfruttare cinicamente il sentimento di appartenenza nazionale per riproporre l’infame connubio tra fascismo e Italia, con una visione nazionalista e sciovinista della storia e della realtà.
Si vuole affermare e perpetuare il luogo comune di “italiani brava gente”, ignorando che “dall’unità del nostro paese fino alla fine della seconda guerra mondiale, oltre all’aggressione della Jugoslavia, si sono verificati molti episodi nei quali gli italiani si sono rivelati capaci di indicibili crudeltà.”
(
dalla quarta di copertina del libro di Angelo Del Boca “Italiani brava gente?”).
Fra gli episodi, sempre citati da
Angelo Del Boca, professore dell’Università di Torino considerato il maggior storico del colonialismo italiano, troviamo: 1000 ostaggi fucilati dall’esercito italiano nel territorio di Lubiana (ex-Jugoslavia) tra il 1941 e il 1943, 35.000 persone deportate in Italia nei campi di concentramento, di cui 4.500 morte nel campo dell’isola di Arbe; le deportazioni in Italia di migliaia di libici, lo schiavismo applicato in Somalia lungo i grandi fiumi, l’impiego in Etiopia dell’iprite e di altre armi chimiche proibite che hanno procurato migliaia di morti e devastazioni indicibili, lo sterminio di duemila monaci nella città conventuale di Debrà Libanos (Etiopia), la consegna ai nazisti, da parte dei repubblichini-fascisti, di migliaia di ebrei votati a sicura morte (Italiani, brava gente? di Angelo del Boca- Ed. Neri Pozza pag.318).
E’ vero che nel corso dell’ultimo secolo altri popoli si sono macchiati di violenze e nefandezze a danno di altri quasi in ogni parte del mondo. Tuttavia solo gli italiani hanno pervicacemente tentato (almeno la storiografia ufficiale) di gettare un velo sulle pagine nere della loro storia, ricorrendo ossessivamente ad uno strumento auto consolatorio: il mito degli “italiani brava gente”. Dietro questo buonismo, in realtà, si sono consumati i crimini peggiori e gli eccidi più barbari...”
Moltissimi capi militari italiani, fra cui i generali
Graziani, Badoglio e Roatta, sono stati considerati dalle istanze internazionali criminali di guerra per gli eccidi ordinati e compiuti in Jugoslavia e in Africa orientale (Etiopia, Somalia) e Libia.
Ma
non hanno mai pagato, perché i governi post-resistenziali non concessero mai l’estradizione, in nome di cinici equilibri internazionali.

La cosiddetta “questione delle foibe”(le foibe - dal latino ‘fovea’ che significa fossa, incavo, apertura del terreno - sono delle cavità naturali per lo più a forma di imbuto rovesciato tipiche del territorio istriano) è stata un po’ il punto di partenza della campagna di denigrazione della Resistenza nel suo insieme. Mentre a Trieste, ed in genere nelle regioni del Nordest, la destra nazionalfascista ha sempre tirato fuori le “foibe” come uno dei propri cavalli di battaglia per propagandare l’anticomunisno e l’odio etnico e politico contro la Jugoslavia, è solo negli ultimi anni che il fenomeno è esploso a livello nazionale, coinvolgendo nella non comprensione del fenomeno anche esponenti della sinistra, arrivando addirittura alle posizioni estreme della dirigenza di Rifondazione comunista bertinottiana che, pur non conoscendo assolutamente l’entità dei fatti, si è arrogata il diritto di condannare senza appello la Resistenza jugoslava, ed i partigiani italiani che con essa hanno collaborato, per dei presunti “crimini” dei quali non solo non vi è prova, ma che dalle risultanze storiche risultano addirittura non avvenuti. Il problema è che di “foibe” si è parlato finora molto, ma a livello di sola propaganda e a sproposito. Per decenni si è parlato di “migliaia di infoibati sol perché italiani”, senza che i propagandisti esibissero le prove di questo loro dire. Per decenni i propagandisti hanno scritto e riscritto sempre le stesse cose, citandosi l’un l’altro e non producendo alcun documento ad avvalorare quanto da loro asserito. Si è giunti, nel corso degli ultimi anni, al fatto che questo “si dice” senza alcun valore storico sia stato avvalorato anche da storici considerati “seri” e “professionali”, in quanto facenti parte degli Istituti storici della Resistenza…”

E' utile ricordare, inoltre, la posizione di Giorgio Bocca: “L'argomento dei campi di concentramento fascisti è pochissimo conosciuto a livello di opinione pubblica ed è per questa scarsa conoscenza che personaggi come Silvio Berlusconi possono dire che Benito Mussolini mandava i suoi oppositori in vacanza. Il gioco dei morti è francamente inaccettabile quando risponde a un opportunismo politico come quello attualissimo dei neo fascisti, nipotini di Salò, e allievi di Giorgio Almirante. Ed è inaccettabile anche l'uso sacrale che si fa dei morti per dimostrare che le idee per cui morirono gli uni valgono come quelle per cui morirono gli altri.
Nel caso italiano non si tratta di recuperare la storia dei vinti e di correggere quella dei vincitori, ma di ricordare che se si fossero scambiati i ruoli noi non saremmo qui a parlarne, saremmo finiti in massa in qualche lager o in qualche camera a gas e per il lungo futuro del Terzo Reich noi e i nostri figli e nipoti saremmo vissuti, ove non eliminati, in una società barbarica. Altro che vaghe e passeggere distinzioni fra diverse bandiere, diverse idee, diverse utopie: la scelta era fra la schiavitù razzista e la libertà civile, fra la fedeltà cieca alla tirannia e i diritti umani. La pietà verso i morti è antica come il diritto dei loro parenti e amici a ricordarli, ma la pubblica celebrazione coinvolge un giudizio sulle loro azioni da vivi e la celebrazione di quanti, fino all'ultimo, stettero dalla parte del Reich nazista è celebrazione del nazismo”.

Con la giornata del 10 febbraio si istituzionalizza la mitologia di una popolazione italiana cacciata dalla sua terra, quando in realtà i territori dell’Istria e della Dalmazia, che con la Prima Guerra Mondiale l’Italia aveva occupato militarmente, non erano mai stati abitati da popolazioni italiane, se non in minima parte. Dagli anni ’20 il fascismo pianificò e scatenò una violenta campagna volta ad imporre forzatamente l’ “italianità” alla popolazione jugoslava. Quando si parla degli esuli italiani dell’Istria e della Dalmazia non si deve dimenticare che gran parte di questi erano stati impiantati in quei territori artificiosamente dal fascismo e spesso del regime erano stati collaboratori attivi. I fascisti da sempre hanno cercato di far passare la tesi dello scontro tra italiani e jugoslavi; in realtà nella Venezia Giulia vi è stata una resistenza forte e radicata in cui alcune formazioni partigiane  jugoslave e italiane operavano congiuntamente contro i nazifascisti (italiani, tedeschi e jugoslavi). La celebrazione menzognera delle foibe cui stiamo assistendo si inquadra in una più ampia campagna di denigrazione della resistenza: la classe dominante (oggi rappresentata dal governo Renzi - Alfano ) promuove il revisionismo storico nelle scuole, nelle università, mette in piedi enormi operazioni di intossicazione e manipolazione dell’opinione e delle coscienze. Ne consegue che il principale nemico, in questa lotta, sono: l’intellettuale asservito alla manipolazione della storia, il consigliere comunale che asseconda lo sporco teatrino partecipando a questa o quella commemorazione e l’attuale governo che, in linea con i suo predecessori, promuove la celebrazione della giornata della falsità. All’operazione portata avanti dalla classe dominante, si unisce l’azione di gruppuscoli neofascisti.

Oggi si tratta di contribuire al contrasto del revisionismo storico, superando un'impostazione puramente difensiva della 'questione foibe' e dare una risposta culturale e politica determinata e documentata contro le menzogne e le falsità di forze reazionarie e revisioniste dell'area così detta “democratica”.
Si tratta, cioè, di:
 - dare una prospettiva di lettura critica basata sui fatti della storia e della realtà, con particolare riferimento alle avventure coloniali e imperiali dell’Italia prefascista e fascista;
- valorizzare il ruolo fondamentale avuto dalla Resistenza per le conquiste politiche, sociali e civili successive alla 2^ guerra mondiale;
- valorizzare gli ideali della lotta antifascista nell’attuale contesto storico;
- raccogliere e socializzare la preziosa eredità della lotta al fascismo per la costruzione di un altro mondo possibile e necessario, basato sulla pace, la libertà, la democrazia compiuta e non delegata, l’emancipazione sociale e la dignità umana.
- valorizzare l’importanza dell’antifascismo attuale anche esprimendo solidarietà a chi è colpito dalla repressione statale.

G.R. per SU LA TESTA per il CONTROPOTERE

Febbraio 2015

p. s. - Questo intervento è stato realizzato anche con il contributo di materiali utilizzati per l'organizzazione del Convegno da noi organizzato con altre formazioni nel 2008 dal titolo “Foibe: la verità. Contro il revisionismo storico”. Per ogni altro ulteriore approfondimento e documentazioni consultate la pagina del nostro sito dedicata a Foibe – contro il revisionismostorico 

domenica 1 febbraio 2015

Chi è Mattarella

Con l'elezione di Mattarella alla presidenza della Repubblica, si è completato il MONOCOLORE DEMOCRISTIANO sia a livello di governo che a quello istituzionale. 
Democristiano è Renzi, 
democristiano è Alfano ministro degli interni, 
DC è Gentiloni ministro degli esteri, 
DC è Lupi ministro delle infrastrutture ecc. ecc.
I gangli principali del governo e dello stato sono nelle mani di ex-DC.
Il neo presidente della repubblica è stato ministro della guerra durante l'aggressione alla Serbia e al Kossovo, RICORDIAMOLO!! 
La lotta sociale e politica si fa sempre più complicata e dura. 
Non diamo tregua al governo e alle istituzioni borghesi e costruiamo l'opposizione politica e sociale. ORGANIZZARE CONTROPOTERE!

martedì 27 gennaio 2015

ANTIFASCISMO A CREMONA: NOUS SOMMES EMILIO E 99POSSE

DIFFONDERE!! Comunicato stampa
Cremona, 27 gennaio 2015

- Il sindaco di Cremona tenta di violare la libertà artistica dichiarando di voler proibire un concerto dei 99posse a sostegno del compagno Emilio. L'accusa è antifascismo.
- Nous sommes Emilio e 99posse
- Il 28 aprile si impedisca la solita cerimonia-farsa che i fasci tengono annualmente al cimitero di Cremona in ricordo del criminale fascista (appeso a piazzale Loreto)

Il sindaco di Cremona e la sua giunta di centro-'sinistra' (PD-SEL e altri) cominciano a vendicarsi, ma non contro i fascisti di casa pound che hanno massacrato un compagno e causato una forte tensione sociale in città, ma contro un gruppo musicale colpevole di sostenere l'antifascismo militante con argomentazioni semplici, efficaci, e diffuse tra la maggior parte dei compagni (ricordiamo che due componenti dei 99posse sono stati aggrediti dai fascisti in passato).
La solerzia e la determinazione delle parole del sindaco sono assurde e poco consone ad un comportamento democratico e antifascista. Dobbiamo ripetere e ricordare, proprio nel giorno della memoria, che il fascismo, le sue rappresentazioni, i suoi riti e i suoi organismi sono fuori dalla normativa costituzionale (XII disposizione transitoria della Costituzione, leggi Scelba e Mancino) che contrasta ed impedisce pratiche e teorie fasciste in contrasto con la Costituzione repubblicana. I fascisti sono fuori legge.
L'unica iniziativa che sindaco, prefetto e questore di Cremona devono proibire è quella del prossimo 28 aprile, perché fuori legge e può generare tensioni sociali.
Ogni anno il 28 aprile i fascisti si incontrano al cimitero di Cremona per partecipare ad una cerimonia-farsa vergognosa in ricordo del criminale fascista (appeso a piazzale Loreto). Questa sì che è un'aggressione a Cremona città antifascista.

La responsabilità di quanto accaduto a Cremona è da ascriversi a casa pound e ai suoi adepti che da un anno, indisturbati, imperversano nella città aggredendo compagni e distribuendo materiale di propaganda di chiara marca razzista e fascista (d'altra parte si definiscono fascisti del terzo millennio). Né la giunta precedente (di destra), né quella attuale hanno mai avuto nulla da eccepire sull'operato di questi squallidi individui. Sono stati tolleranti. E la tolleranza con i fascisti rischia di trasformarsi facilmente in complicità.
Che dire, inoltre, dell'unico organo di stampa locale che un giorno si e uno no pubblica lettere e commenti di vecchi arnesi del fascismo cremonese che inneggiano al ventennio, al duce e alla RSI (repubblica di Salò)? Perché nessun organo istituzionale ha proibito questa vergogna facendo semplicemente rispettare le leggi repubblicane contro il fascismo e i fascisti?
Gravissimo che il direttore di questo quotidiano locale abbia addirittura autorizzato la pubblicazione dei commenti sulla manifestazione da parte di forza nuova cremona e del responsabile di casa pound cremona, il quale era presente all'aggressione di Emilio. I sedicenti antifascisti-democratici non hanno nulla da dire su ciò?
Ci si scandalizza e si reagisce in modo scomposto solo perché nel corso di una grande manifestazione antifascista, a seguito di un ennesima aggressione criminale, vengano infrante alcune vetrine di banche. Occorre dire basta a queste manipolazioni e falsità e ristabilire la verità reale violata da quasi tutti i massmedia e in particolare dal quotidiano locale.
Cremona città antifascista, Cremona che ha avuto il primo sindaco comunista in Italia, Cremona che ha subìto le violenze fasciste di Farinacci, è stata violata e mortificata dalla vigliacca aggressione fascista, non certo dalla manifestazione di sabato 24 gennaio. Anzi quest'ultima ha supplito alla insipienza, assenza e indifferenza dell' “antifascismo democratico” la cui inefficacia è stata già sperimentata storicamente. Una parola pietosa la stendiamo sui sedicenti antifascisti che hanno abbandonato il corteo alle prime cariche della polizia e che successivamente hanno rasentato addirittura l'infamità con le loro dichiarazioni. Alcuni di questi sono addirittura in contrasto con le posizioni dignitose del loro segretario nazionale.

A tutto questo va aggiunta la responsabilità delle forze repressive che hanno aggredito il corteo e sparato ad altezza d'uomo un tipo di lacrimogeni che risultano essere fuori legge. Una testimonianza riferisce che dai piani superiori del comando di polizia urbana sarebbero stati sparati dei lacrimogeni e questo avrebbe prodotto la reazione degli antifascisti.

Per concludere: la manifestazione di Cremona è stata una giornata di antifascismo militante e determinato non solo contro i fascisti di casa Pound, ma contro tutti i fascismi vecchi e nuovi. A Cremona si è sancito ciò che le istituzioni e i partiti di governo, e non solo, hanno scelto di dimenticare o manipolare cioè: il fascismo e tutte le sue manifestazioni collaterali sono anti-costituzionali e fuori legge ( disposizione transitoria n.12 della Costituzione repubblicana, legge Scelba e legge Mancino del 1993), pertanto i cittadini che si sostituiscono alle istituzioni per chiudere covi fascisti ed impedire manifestazioni di stampo fascista e razzista ne sono legittimati, visto che non provvede né la magistratura né i vari governi che si sono succeduti, compreso quello di Renzi.

Con i fascisti di varia natura non si tratta di garantire o meno la libertà di pensiero e di parola (anche perché pensiero non ne hanno). I conti con loro si sono chiusi definitivamente il 25 aprile 1945!

SULA TESTA l'altra Lombardia

domenica 25 gennaio 2015

A CREMONA GIORNATA DI ANTIFASCISMO MILITANTE. CONTINUARE LA MOBILITAZIONE PER CHIUDERE TUTTE LE CASE POUND E COVI FASCISTI!

A CREMONA GIORNATA DI ANTIFASCISMO MILITANTE. Migliaia di persone in corteo.
CONTINUARE LA MOBILITAZIONE PER CHIUDERE TUTTE LE CASE POUND E COVI FASCISTI!
Oggi a Cremona è stata una giornata di antifascismo militante e determinato non solo contro i fascisti di casa Pound, ma contro tutti i fascismi vecchi e nuovi. A Cremona si è sancito ciò che le istituzioni e i partiti di governo e non solo hanno scelto di dimenticare o manipolare cioè:
Il fascismo e tutte le sue manifestazioni collaterali sono anti-costituzionali e fuori legge ( disposizione transitoria n.12 della Costituzione repubblicana, legge Scelba e legge Mancino del 1993), pertanto i cittadini che si sostituiscono alle istituzioni per chiudere covi fascisti ed impedire manifestazioni di stampo fascista e razzista ne sono legittimati, visto che non provvede nè la magistratura nè i vari governi che si sono succeduti compreso quello di Renzi.
La Costituzione nata dalla Resistenza contro il nazi-fascismo va rispettata sempre o no?
Ancora una volta polizia,altre forze repressive e istituzioni locali hanno cercato di contenere le iniziative dei militanti usando la repressione violenta. Sono stati sparati candelotti lacrimogeni ad altezza d'uomo quando migliaia di antifascisti cercavano giustamente di assediare la sede di casa Pound. Cremona era una città militarizzata già da giorni. Sono state fatte affluire migliaia di forze repressive. La stampa locale ha preparato il terreno alla repressione, dopo che per una settimana aveva trattato la vigliacca aggressione fascista ad Emilio come se fosse stata una una rissa banale.
A Cremona la rabbia è stata indirizzata non solo contro i delinquenti fascisti che hanno ferito brutalmente un nostro compagno, ma anche contro il sistema corrotto che sta producendo povertà, precarietà, insicurezza e ingiustizie.
Il sindaco di Cremona, in tarda serata di ieri ha espresso opinioni e parole truculente e minacciose contro i manifestanti che avrebbero assediato la caserma della polizia municipale. In questo frangente nessuna persona è stata danneggiata. Ci domandiamo come mai la stessa virulenza verbale e determinazione né lui, né tanto meno i suoi compagni di partito ( PD ) l'abbiano usata contro i fascisti di casa Pound responsabili della feroce e vigliacca aggressione al nostro compagno Emilio. Si tratta di strumentalità, di ignoranza politica, di manipolazione e soprattutto di una grave tendenza al revisionismo storico che tende a mettere sullo stesso piano aggrediti e aggressori. Basta leggere il grave comunicato del PD locale dell'inizio settimana che non spende una virgola per denunciare l'aggressione di stampo fascista contro il compagno Emilio.
Dalla manifestazione del 24 a Cremona deve scaturire l'impegno a continuare nella mobilitazione anti-fascista e anti-revisionista per la chiusura di tutte le case Pound e di altri covi fascisti al servizio del sistema.
Cremona, 24 gennaio 2015

venerdì 23 gennaio 2015

Chiudere tutte le case Pound

A partire dalla Manifestazione nazionale antifascista di Cremona si aprirà la campagna per chiudere tutte le case Pound e gli altri covi fascisti del nostro paese.
L'aggressione bestiale al compagno Emilio non resterà impunita. 

Non si sottovaluti il rigurgito dei criminali fascisti coperti e foraggiati da vaste aree del sistema capitalistico. 

Non si dimentichi il ruolo infame svolto in questi giorni da alcuni organi di stampa locali. 

NO PASARAN

Milano, 22 gennaio 2015

lunedì 19 gennaio 2015

CRIMINALE e VIGLIACCA AGGRESSIONE DI CASA POUND contro CSA DORDONI di Cremona. UN COMPAGNO FERITO GRAVEMENTE.


CRIMINALE e VIGLIACCA AGGRESSIONE dei fascisti di casa POUND contro i Compagni del Centro Sociale Dordoni di Cremona.  UN COMPAGNO FERITO GRAVEMENTE.


Dopo la partita di calcio Cremona-Mantova un gruppo di fascisti di casa Pound ha aggredito a freddo e selvaggiamente alcuni compagni davanti al Centro Sociale Dordoni, ferendone uno gravemente e altri in misura minore. ESPRIMIAMO SOLIDARIETA' MILITANTE ai nostri compagni del Dordoni e facciamo appello a tutti i militanti affinchè si rechino davanti al centro sociale in via Mantova a Cremona per presidiare l'area. Va sottolineato l'atteggiamento delle forze di repressione dello stato che hanno garantito l'allontanamento dei fascisti impuniti verso la loro sede.
Ancora una volta i fascisti di casa Pound hanno goduto dell'impunità e della protezione del sistema e dei suoi strumenti repressivi. Ricordiamo che anche recentemente questi fascisti sono stati legittimati da forze governative (PD) che in più occasioni si presentano insieme a questi fascisti in iniziative pseudo-culturali.
NIENTE DOVRA' RESTARE IMPUNITO!
LE SEDI DI CASA POUND VANNO CHIUSE CON OGNI MEZZO, visto che lo stato della borghesia non intende applicare le norme costituzionali che impediscono la propaganda e la ricostituzione di organismi che si richiamano al fascismo.
NO PASARAN! NIENTE RESTERA' IMPUNITO.
SU LA TESTA per il contropotere
Cremona, 18.01.2015

venerdì 9 gennaio 2015

PER NON DIMENTICARE! Una sollecitazione della memoria per tutti

Ecco quali sono i paesi in cui sono stati perpetrati alcuni CRIMINI contro l'umanità da parte dell'imperialismo USA, da quello EUROPEO e dal sionismo criminale israeliano contro diversi stati e popoli: IRAQ, SIRIA, LIBIA, AFGHANISTAN, KURDISTAN (turco-iracheno),MALI, SUDAN, PALESTINA, LIBANO,VENEZUELA, UCRAINA, BARHEIN...

A questi interventi criminali più evidenti e noti si devono aggiungere le interferenze repressive e spionistiche in molti stati dell'Asia e dell'America del sud, oltre alla repressione violenta di tutti i movimenti sociali antagonisti nelle metropoli imperialiste, ivi compresa l'Italia. In tutti i casi citati la stragrande maggioranza dei mass-media internazionali, al servizio degli interessi delle borghesie nazionali, hanno manipolato, falsificato e minimizzato i dati di questi eccidi, presentandoli come oggettivamente necessari per difendere i 'valori occidentali', la 'sicurezza internazionale' e per 'esportare la democrazia' (borghese).

Ecco quello che la nostra associazione scriveva fin dal 2005 … PER NON DIMENTICARE

Guerra “umanitaria” contro la Repubblica Jugoslava
Furono bombardate carceri e ospedali serbi, e la sede della televisione a Belgrado, che provocò una strage tra i giornalisti.

1991 IRAQ – Prima guerra del golfo
L'operazione Desert storm lascia un paese devastato dai bombardamenti, inquinato dalle bombe a grappolo e dall'uranio impoverito, vigliaccamente colpito da un embargo economico che lascerà il popolo iracheno con una scarsità di beni alimentari, di risorse sanitarie e produttive.

L' episodio seguente non è MAI stato citato dai mass media.
Sull’autostrada che collega la capitale del Kuwait a Bassora un convoglio di oltre dieci chilometri di lunghezza, composto da autocarri, autobus, ambulanze e centinaia di automobili in fuga, viene annientato con una serie di attacchi dal cielo quando Radio Baghdad ha già annunciato la resa. Migliaia di civili, in gran parte palestinesi, sudanesi ed egiziani sono sterminati senza poter opporre resistenza. Nessun giornalista viene ammesso sul luogo della strage”.

2003 IRAQ – Seconda guerra del golfo
Guerra preventiva contro l'IRAQ per garantire la 'sicurezza internazionale'. Vengono costruite e inventate prove per giustificare l'aggressione. Qualche anno dopo lo stesso ministro della difesa USA confesserà all'ONU che le prove erano false.

Uno dei tanti crimini da ricordare è il carcere di Abu Ghraib, gestito dagli USA, dove migliaia di prigionieri politici iracheni sono sistematicamente torturati dai marines e costretti a vivere in condizioni sub-umane.

2001-2002 Afghanistan
Guerra preventiva per vendicare l'attacco alle torri gemelle di New York.

Massacro di prigionieri a Mazar-i-Sharif

Lager della baia di Guantanamo (base americana a Cuba)
Da oltre due anni centinaia di prigionieri, accusati di complicità con Al Qaeda al di fuori di ogni procedura legale, sono detenuti in condizioni disumane che suscitano orrore. A queste persone è stato persino negato lo status giuridico di prigionieri

Uso di armi proibite
Le bombe a grappolo e i proiettili con uranio impoverito sono stati usati dalla prima guerra del Golfo in poi.
Le autorità militari dichiarano che le armi con uranio impoverito non comportano alcun rischio, ma nei documenti riservati della Difesa statunitense del 1991 si trova già scritto che l’uso di queste armi ha il potenziale di produrre effetti nocivi sulla salute umana; nel 1992 l’Agenzia nucleare della difesa statunitense descriveva le particelle di uranio impoverito come una seria minaccia per la salute; un rapporto curato dalla sezione chimica del comando militare statunitense concludeva che i rischi sanitari a lungo 
termine per la popolazione locale e per i veterani potevano essere dei deterrenti all’uso continuativo di questi proiettili e invece si è continuato a usarli tenendosi per sé le informazioni più scottanti.
GLI USA CONTINUANO A SABOTARE L’ATTIVITA’ DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE PERCHE’ HANNO PAURA CHE I LORO LEADER POLITICI E I VERTICI MILITARI POSSANO ESSERE PERSEGUITI PER CRIMINI DI GUERRA O CONTRO L’UMANITA’

Per continuare a ricordare consultate i nostri documenti nella sezione INTERNAZIONALE del nostro sito www.laltralombardia.it