PRIMO
COMUNICATO
Regione Lombardia: dalla giunta Formigoni alla giunta Maroni la corruzione continua
Retata
di 21 individui accusati a vario titolo di associazione
per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d'asta e
riciclaggio. Fra
di loro il consigliere regionale della Lega Fabio Rizzi, ideatore
della controriforma sanitaria. La giunta leghista di Maroni va
cacciata.
La
mattina del 16 febbraio 2016 la Magistratura, a conclusione di
un'indagine denominata 'operazione smile', ha predisposto il fermo di
alcuni personaggi legati alla sanità lombarda, tra cui
Maria
Paola Canegrati, titolare
della società
Odontoquality e di
consociate.
L'accusa
sostiene che
quest'ultima
avrebbe
corrotto Fabio
Rizzi,
Mario
Longo
e l'entourage
di Rizzi per favorire finanziamenti
e
anche
altri
funzionari di
vari ospedali lombardi per aggiudicarsi gare d'appalto per
la gestione esterna di servizi odontoiatrici.
Chi
è Fabio Rizzi? È
uno dei fedelissimi del governatore Roberto Maroni, è il padre della
riforma sanitaria approvata lo scorso agosto, è
il
presidente della Commissione regionale della Sanità. Memorabile ed
ipocrita
il suo pianto a dirotto nell’aula del Consiglio regionale nella
notte in cui è stata approvata la riforma della Sanità: «Si è
avverato il sogno della mia vita». Un
«pallino»
di Rizzi, introdotto proprio grazie alla sua riforma, è quello
dell’odontoiatria, con
un relativo piano per
garantire
cure dentarie a bassissimi prezzi ai cittadini lombardi più
bisognosi, in particolare agli anziani. «Un progetto caro al leader
leghista Umberto Bossi», aveva confidato agli amici lo stesso Rizzi.
Ma
sembra proprio, come
sostengono i magistrati,
che
il
capolavoro di Rizzi, in
realtà, sia
l'aumento delle spese a carico dei cittadini bisognosi di cure
dentistiche come conseguenza dell'attività corruttiva che, pare,
duri
da anni. Una
presunta attività illecita condotta insieme a Mario
Valentino
Longo
odontoiatra collaboratore
di Rizzi che
osava affermare
in
un’intervista
dell’ottobre 2015
“Insieme
ridaremo nobiltà all’odontoiatria”.
Maroni
voleva con questa riforma
della Sanità chiudere
il ventennio formigoniano che
si era concluso
con
la cacciata di Formigoni in
seguito ad inchieste,
in
particolare, su sanità e discariche di amianto. In
realtà Maroni in quanto possessore della delega alla sanità e
presidente della giunta non si è accorto di nulla in questi anni?
Possibile
che il sig. Maroni
non sapesse nulla dell'operato dei suoi più stretti collaboratori?
Se così fosse o sarebbe incapace, o sarebbe colpevolmente distratto.
In entrambi i casi non è più in grado di svolgere la sua funzione.
DEVE ANDARSENE!
Sulla
base di queste prime considerazioni l'attuale giunta leghista di
Maroni deve essere cacciata sull'onda di una vasta mobilitazione
popolare, data l'inconcludenza e l'inefficacia politica delle
opposizioni istituzionali.
Presentare
una mozione di sfiducia non serve quasi a nulla perché Maroni ha una
salda maggioranza numerica che pare sia inscalfibile. Maroni e la sua
giunta se ne andranno solo se si riuscirà a sensibilizzare e
coinvolgere i cittadini, in particolar modo i lavoratori della sanità
e gli utenti, in una costante pressione di piazza intrecciata ad
altre forme di protesta e di iniziativa.
Chi
sospetta irregolarità all'interno di ospedali e di ASL non tema di
denunciare politicamente, e non solo, quanto vede. La corruzione si
diffonde anche perché dirigenti e funzionari onesti preferiscono
ignorare il problema, condizionati da pressioni indebite, timori e
ricatti. Non può essere che solo la magistratura intervenga quando
ormai il danno è fatto. Deve essere l'iniziativa sociale, politica e
sindacale ad impedire che fenomeni corruttivi si diffondano nei
gangli della pubblica amministrazione. In Regione Lombardia sono
circa vent'anni che ciò accade, come denunciammo in altre occasioni.
G.R.
per SU la TESTA L'ALTRA LOMBARDIA
Milano
19.02.2016
P.S.
Se
venite a conoscenza di irregolarità
di
vario tipo e di tentativi
di corruzione
scrivete a
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