martedì 23 febbraio 2016

Regione Lombardia: dalla giunta Formigoni alla giunta Maroni la corruzione continua

PRIMO COMUNICATO

Regione Lombardia: dalla giunta Formigoni alla giunta Maroni la corruzione continua

Retata di 21 individui accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d'asta e riciclaggio. Fra di loro il consigliere regionale della Lega Fabio Rizzi, ideatore della controriforma sanitaria. La giunta leghista di Maroni va cacciata.

La mattina del 16 febbraio 2016 la Magistratura, a conclusione di un'indagine denominata 'operazione smile', ha predisposto il fermo di alcuni personaggi legati alla sanità lombarda, tra cui
Maria Paola Canegrati, titolare della società Odontoquality e di consociate. L'accusa sostiene che quest'ultima avrebbe corrotto Fabio Rizzi, Mario Longo e l'entourage di Rizzi per favorire finanziamenti e anche altri funzionari di vari ospedali lombardi per aggiudicarsi gare d'appalto per la gestione esterna di servizi odontoiatrici.
Chi è Fabio Rizzi? È uno dei fedelissimi del governatore Roberto Maroni, è il padre della riforma sanitaria approvata lo scorso agosto, è il presidente della Commissione regionale della Sanità. Memorabile ed ipocrita il suo pianto a dirotto nell’aula del Consiglio regionale nella notte in cui è stata approvata la riforma della Sanità: «Si è avverato il sogno della mia vita». Un «pallino» di Rizzi, introdotto proprio grazie alla sua riforma, è quello dell’odontoiatria, con un relativo piano per garantire cure dentarie a bassissimi prezzi ai cittadini lombardi più bisognosi, in particolare agli anziani. «Un progetto caro al leader leghista Umberto Bossi», aveva confidato agli amici lo stesso Rizzi. Ma sembra proprio, come sostengono i magistrati, che il capolavoro di Rizzi, in realtà, sia l'aumento delle spese a carico dei cittadini bisognosi di cure dentistiche come conseguenza dell'attività corruttiva che, pare, duri da anni. Una presunta attività illecita condotta insieme a Mario Valentino Longo odontoiatra collaboratore di Rizzi che osava affermare in un’intervista dell’ottobre 2015 “Insieme ridaremo nobiltà all’odontoiatria”.

Maroni voleva con questa riforma della Sanità chiudere il ventennio formigoniano che si era concluso con la cacciata di Formigoni in seguito ad inchieste, in particolare, su sanità e discariche di amianto. In realtà Maroni in quanto possessore della delega alla sanità e presidente della giunta non si è accorto di nulla in questi anni? Possibile che il sig. Maroni non sapesse nulla dell'operato dei suoi più stretti collaboratori? Se così fosse o sarebbe incapace, o sarebbe colpevolmente distratto. In entrambi i casi non è più in grado di svolgere la sua funzione. 
 DEVE ANDARSENE! 

Sulla base di queste prime considerazioni l'attuale giunta leghista di Maroni deve essere cacciata sull'onda di una vasta mobilitazione popolare, data l'inconcludenza e l'inefficacia politica delle opposizioni istituzionali.
Presentare una mozione di sfiducia non serve quasi a nulla perché Maroni ha una salda maggioranza numerica che pare sia inscalfibile. Maroni e la sua giunta se ne andranno solo se si riuscirà a sensibilizzare e coinvolgere i cittadini, in particolar modo i lavoratori della sanità e gli utenti, in una costante pressione di piazza intrecciata ad altre forme di protesta e di iniziativa.
Chi sospetta irregolarità all'interno di ospedali e di ASL non tema di denunciare politicamente, e non solo, quanto vede. La corruzione si diffonde anche perché dirigenti e funzionari onesti preferiscono ignorare il problema, condizionati da pressioni indebite, timori e ricatti. Non può essere che solo la magistratura intervenga quando ormai il danno è fatto. Deve essere l'iniziativa sociale, politica e sindacale ad impedire che fenomeni corruttivi si diffondano nei gangli della pubblica amministrazione. In Regione Lombardia sono circa vent'anni che ciò accade, come denunciammo in altre occasioni.

G.R. per SU la TESTA L'ALTRA LOMBARDIA
Milano 19.02.2016

P.S. Se venite a conoscenza di irregolarità di vario tipo e di tentativi di corruzione scrivete a




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