SECONDO
COMUNICATO
Regione
Lombardia: nuovi dati sulla vicenda di corruzione nella sanità
lombarda.
LA
CORRUZIONE CONTINUA DALLA GIUNTA FORMIGONI ALLA GIUNTA MARONI.
Fabio
Rizzi, leghista, amico e 'fedelissimo' del governatore Roberto
Maroni, oltre che ad essere consigliere regionale e presidente della
commissione regionale sanità è stato il fautore dell'ennesima
'riforma sanitaria' lombarda.
In
questa controriforma una
delle tante
'perle'
che vogliamo denunciare politicamente è
la
riduzione
del 10% degli emolumenti per i collegi sindacali,
giustificata
come riduzione di spesa. In
questo modo si ottiene l'indebolimento degli organi
di
controllo.
Evidentemente,
e il caso Rizzi lo ha dimostrato, davano fastidio questi organismi,
perché non sempre sono controllabili dalla politica corrotta, come è
accaduto in questo caso. Quindi li si vuole penalizzare e
scoraggiarne la partecipazione perché meno appetibili dal punto di
vista dei compensi. La
'operazione
smile', che ha portato Rizzi in carcere, è partita proprio grazie
all'esposto,
nel
2014, di
Giovanna Ceribelli che è stata nel collegio sindacale dell'ospedale
Bolognini di Seriate fino al 2012 e poi è passata
a quello di Vimercate e Desio.
L'esposto
del
2014, da parte di questa
componente del collegio sindacale dell'Azienda
ospedaliera
di Vimercate, riguardava
una gara d'appalto del 2009
da 90mila euro. L'azienda ospedaliera della provincia monzese
risulta, infatti, particolarmente coinvolta nell'inchiesta, tanto che
l'ex direttore generale Pietro Caltagirone è tra i destinatari
dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip.
Indagando
su questo appalto, la signora Ceribelli trova il nome della
Canegrati, a lei noto perché aveva partecipato come Servicedent ad
una gara nel 2011 a Seriate. Secondo il contratto vinto doveva
versare 500mila euro all'ospedale per ristrutturazione degli
ambulatori. Sempre la Servicedent si era aggiudicata la gara
precedente a Vimercate e aveva speso 10 milioni di euro in
attrezzature. La Servicedent non ha mai versato i soldi e nessuno
glieli ha mai chiesti. A questo punto parte l'esposto.
Detto
questo la decisione di Maroni di istituire l'ARAC (autorità
regionale anti corruzione), che dovrebbe costituire un ulteriore
strumento di prevenzione alla corruzione, risulta del tutto
propagandistica, inutile e sovrapposta a strutture già esistenti che
avrebbero già dovuto svolgere correttamente il loro compito, se non
fossero di diretta emanazione della politica. Il cancro sta nel
manico, cioè nel provvedimento approvato anni fa dalla giunta
Formigoni che ufficializzava la nomina di parte politica di tutta la
dirigenza della sanità lombarda. E' qui che si deve colpire sul
piano istituzionale, abrogando questo obbrobrio, vera e propria
autostrada per la diffusione della corruzione.
Tutto
il fumo negli occhi che sta buttando Maroni con le commissioni di
inchiesta, ispezioni negli ospedali, rotazione dei dirigenti, audit
delle procedure è patetico ed insultante per i cittadini.
Queste
decisioni e proposte frettolose, convulse e superficiali servono solo
a creare confusione e distogliere l'attenzione dalle sue gravi
responsabilità e dalla sua totale assenza di volontà politica nel
voler combattere seriamente e rigorosamente la corrutela nella sanità
lombarda. Maroni vuole allontanare la sua inevitabile cacciata
fidando sul fatto che la popolazione dimentica presto, ma anche in
questo caso noi faremo in modo che non succeda, come già facemmo con
la giunta Formigoni.
RIPETIAMO:
Maroni
in quanto possessore della delega alla sanità e presidente della
giunta non si è accorto di nulla in questi anni? Possibile
che il sig. Maroni non sapesse nulla dell'operato dei suoi più
stretti collaboratori? Se così fosse o sarebbe incapace, o sarebbe
colpevolmente distratto. In entrambi i casi non è più in grado di
svolgere la sua funzione.
MARONI
VA CACCIATO SE NON SI DIMETTE SPONTANEAMENTE!
Facciamo
un esempio concreto sulle sue 'disattenzioni'
Sarebbe
bastato leggere i giornali dell'epoca per mandare degli ispettori
all'ospedale Niguarda invece Maroni, dopo il suo insediamento, dà
continuità al 'sistema formigonian-ciellino' in questa struttura.
Dagli
atti dell'inchiesta della 'operazione
smile' si
apprende che il 2 maggio 2006 il dottor Cirincione, primario di
chirurgia maxillo facciale del Niguarda, fa un esposto in procura ed
una segnalazione al direttore sanitario
per imperizia del
centro odontoiatrico gestito da una società della Canegrati, la
Dental Service, appena costituito nell'ospedale e, in particolare,
del responsabile di questo centro, Vincenzo
Nicotra, anche lui ora indagato.
Il dottor Cirincione aveva avuto in cura una paziente, deceduta poco
dopo, affetta da tumore del cavo orale che in precedenza era stato
diagnosticato e curato privatamente dal dottor
Nicotra come semplice fungo.
Il
risultato del buon operato del dottor Cirincione è che qualche mese
dopo, tramite atto amministrativo, viene esonerato dai compiti di
controllo sul centro odontoiatrico.
Nel
2006 direttore
generale di
Niguarda era Pasquale Cannatelli, direttore sanitario era Luca Munari,direttore amministrativo era
Marco Trivelli. Dove sono attualmente
questi nostri eroi del management sanitario? Cannatelli è direttore
generale all'ospedale Sacco di Milano, Luca Munari non è più nella
sanità pubblica, Marco Trivelli è direttore generale del Niguarda.
E
da chi sono stati nominati o riconfermati? Dalla giunta Maroni.
La
Lega razzista di Salvini finge di combattere la corruzione a parole,
in realtà ne è continuamente invischiata.
G.R.
per SU la TESTA L'ALTRA LOMBARDIA
Milano,
23 febbraio 2016
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