martedì 23 febbraio 2016

Regione Lombardia: nuovi dati sulla vicenda di corruzione nella sanità lombarda. LA CORRUZIONE CONTINUA DALLA GIUNTA FORMIGONI ALLA GIUNTA MARONI

SECONDO COMUNICATO


Regione Lombardia: nuovi dati sulla vicenda di corruzione nella sanità lombarda.

LA CORRUZIONE CONTINUA DALLA GIUNTA FORMIGONI ALLA GIUNTA MARONI.

Fabio Rizzi, leghista, amico e 'fedelissimo' del governatore Roberto Maroni, oltre che ad essere consigliere regionale e presidente della commissione regionale sanità è stato il fautore dell'ennesima 'riforma sanitaria' lombarda.
In questa controriforma una delle tante 'perle' che vogliamo denunciare politicamente è la riduzione del 10% degli emolumenti per i collegi sindacali, giustificata come riduzione di spesa. In questo modo si ottiene l'indebolimento degli organi di controllo. Evidentemente, e il caso Rizzi lo ha dimostrato, davano fastidio questi organismi, perché non sempre sono controllabili dalla politica corrotta, come è accaduto in questo caso. Quindi li si vuole penalizzare e scoraggiarne la partecipazione perché meno appetibili dal punto di vista dei compensi. La 'operazione smile', che ha portato Rizzi in carcere, è partita proprio grazie all'esposto, nel 2014, di Giovanna Ceribelli che è stata nel collegio sindacale dell'ospedale Bolognini di Seriate fino al 2012 e poi è passata a quello di Vimercate e Desio.
L'esposto del 2014, da parte di questa componente del collegio sindacale dell'Azienda ospedaliera di Vimercate, riguardava una gara d'appalto del 2009 da 90mila euro. L'azienda ospedaliera della provincia monzese risulta, infatti, particolarmente coinvolta nell'inchiesta, tanto che l'ex direttore generale Pietro Caltagirone è tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip.
Indagando su questo appalto, la signora Ceribelli trova il nome della Canegrati, a lei noto perché aveva partecipato come Servicedent ad una gara nel 2011 a Seriate. Secondo il contratto vinto doveva versare 500mila euro all'ospedale per ristrutturazione degli ambulatori. Sempre la Servicedent si era aggiudicata la gara precedente a Vimercate e aveva speso 10 milioni di euro in attrezzature. La Servicedent non ha mai versato i soldi e nessuno glieli ha mai chiesti. A questo punto parte l'esposto.

Detto questo la decisione di Maroni di istituire l'ARAC (autorità regionale anti corruzione), che dovrebbe costituire un ulteriore strumento di prevenzione alla corruzione, risulta del tutto propagandistica, inutile e sovrapposta a strutture già esistenti che avrebbero già dovuto svolgere correttamente il loro compito, se non fossero di diretta emanazione della politica. Il cancro sta nel manico, cioè nel provvedimento approvato anni fa dalla giunta Formigoni che ufficializzava la nomina di parte politica di tutta la dirigenza della sanità lombarda. E' qui che si deve colpire sul piano istituzionale, abrogando questo obbrobrio, vera e propria autostrada per la diffusione della corruzione.
Tutto il fumo negli occhi che sta buttando Maroni con le commissioni di inchiesta, ispezioni negli ospedali, rotazione dei dirigenti, audit delle procedure è patetico ed insultante per i cittadini.
Queste decisioni e proposte frettolose, convulse e superficiali servono solo a creare confusione e distogliere l'attenzione dalle sue gravi responsabilità e dalla sua totale assenza di volontà politica nel voler combattere seriamente e rigorosamente la corrutela nella sanità lombarda. Maroni vuole allontanare la sua inevitabile cacciata fidando sul fatto che la popolazione dimentica presto, ma anche in questo caso noi faremo in modo che non succeda, come già facemmo con la giunta Formigoni.

RIPETIAMO: Maroni in quanto possessore della delega alla sanità e presidente della giunta non si è accorto di nulla in questi anni? Possibile che il sig. Maroni non sapesse nulla dell'operato dei suoi più stretti collaboratori? Se così fosse o sarebbe incapace, o sarebbe colpevolmente distratto. In entrambi i casi non è più in grado di svolgere la sua funzione.
MARONI VA CACCIATO SE NON SI DIMETTE SPONTANEAMENTE!

Facciamo un esempio concreto sulle sue 'disattenzioni'
Sarebbe bastato leggere i giornali dell'epoca per mandare degli ispettori all'ospedale Niguarda invece Maroni, dopo il suo insediamento, dà continuità al 'sistema formigonian-ciellino' in questa struttura.
Dagli atti dell'inchiesta della 'operazione smile' si apprende che il 2 maggio 2006 il dottor Cirincione, primario di chirurgia maxillo facciale del Niguarda, fa un esposto in procura ed una segnalazione al direttore sanitario per imperizia del centro odontoiatrico gestito da una società della Canegrati, la Dental Service, appena costituito nell'ospedale e, in particolare, del responsabile di questo centro, Vincenzo Nicotra, anche lui ora indagato. Il dottor Cirincione aveva avuto in cura una paziente, deceduta poco dopo, affetta da tumore del cavo orale che in precedenza era stato diagnosticato e curato privatamente dal dottor Nicotra come semplice fungo.
Il risultato del buon operato del dottor Cirincione è che qualche mese dopo, tramite atto amministrativo, viene esonerato dai compiti di controllo sul centro odontoiatrico. 
Nel 2006 direttore generale  di Niguarda era Pasquale Cannatelli, direttore sanitario era Luca Munari,direttore amministrativo era Marco Trivelli. Dove sono attualmente questi nostri eroi del management sanitario? Cannatelli è direttore generale all'ospedale Sacco di Milano, Luca Munari non è più nella sanità pubblica, Marco Trivelli è direttore generale del Niguarda.
E da chi sono stati nominati o riconfermati? Dalla giunta Maroni. 

La Lega razzista di Salvini finge di combattere la corruzione a parole, in realtà ne è continuamente invischiata.

G.R. per SU la TESTA L'ALTRA LOMBARDIA

Milano, 23 febbraio 2016

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